La nuova tovaglietta del Supersantos Beershop Molfetta con l’illustrazione ispirata alle mitiche tavole di Where’s Waldo disegnate da Martin Handford, firmata dello studio grafico Labbestia.
L’illustrazione, elaborata per le tovagliette del Supersantos Beershop Molfetta, trae ispirazione dalle mitiche tavole di “Where’s Waldo” disegnate da Martin Handford.
Una miriade di personaggi, celebrities, amici e perfetti sconosciuti tutti insieme appassionatamente.
Ne riconosci qualcuno? 🖤👀
Welcome Back Supersantos Family.
Si ritorna tutti in piazzetta, però niente assembramenti!
Se nella scelta del naming tutti i locali Supersantos rievocano e omaggiano i famosissimi palloni della “Mondo”, orami icone vintage, nell’estetica del brand c’è un approccio più orientato al mondo dell’illustrazione e dei cartoon.
Il “Super Santo”, mascotte del brand, è stato disegnato dallo studio Mammagallo nel 2012 in occasione dell’apertura del primo beershop e successivamente declinato anche per il “Supertele”.
Dal 2014 Labbestia cura la brand identity del gruppo, che nel frattempo ha inaugurato altri due ristoranti “Supersantos Burger” e “Supersantos Pizza”, mantenendo inalterata l’allegra personalità del marchio e l’approccio creativo ricco di ironia citazioni. Così ogni hamburger diventa un personaggio di fantasia, ogni pizza racconta una storia con tanto di colonna sonora ascoltabile su Spotify, la carta delle birre si sfoglia come una mazzetta pantone e la pizza si porta a casa in un cartone a forma di floppy disk!
Cliente: Supersantos, Piazza Municipio 24 Molfetta (BARI) Servizi: Graphic Design, Illustration Anno: 2020 Art Director & Graphic Design: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi
Lo studio grafico Labbestia firma la Brand identity per Quarantagiri Crêpes & Co. la prima creperia di Molfetta, nel centro storico della città.
Eravamo davvero impazienti e il gran giorno è arrivato! La prima creperia e ristorante di Molfetta, Quarantagiri Crêpes & Co., ha appena inaugurato il servizio a domicilio e noi possiamo finalmente mostrarvi il progetto di brand identity completo.
L’input creativo coglie l’opportunità di un felice accostamento alla tematica “musicale“.
La premessa concettuale, per il progetto di Brand Identity del ristorante, senza correre il rischio di risultare didascalici, fa riferimento ai “giri” della crêpière e più in generale a quelli del vinile, dando origine ad una forma tondeggiante irregolare e mutevole.
L’imperfezione della forma, che si presta bene anche alla rappresentazione di ingredienti e oggetti, vuole riflettere l’approccio manuale e artigianale delle preparazioni mentre il colore giallo richiama il colore del tuorlo e dell’impasto.
La tipografia, dal carattere retrò riesce ad essere contemporaneamente domestica e giocosa senza rinunciare a un tocco di eleganza.
Il mood viene ripreso e rafforzato attraverso collage di illustrazioni pacatamente surreali che riportano al mondo della “favola” e della “tavola” in chiave più contemporanea.
Il tema musicale, sempre contestualizzato senza risultare dominante, si completa attraverso lo slogan “musica per il palato”, mentre l’idea di una proposta culinaria più a 360° viene esplicitata con il claim “cucina a tutto tondo” che riporta al concetto iniziale della forma circolare.
Nell’attesa di poter gustar presto questi manicaretti nella bellissima location nel centro storico di Molfetta, facciamo un grande in bocca al lupo ai proprietari di Quarantagiri Crêpes & Co.
Cliente: Quarantagiri Crêpes & Co. via Salvatore 18, Molfetta (BA) Servizi: Brand Identity, Graphic Design, Menù, Packaging, Signboard, Animation, Photography, Website, Social Marketing Anno: 2020 Sitoweb: www.quarantagiri.com Art Director & Graphic Design: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi Ph: Martina Camporeale & Francesco Camporeale
Speak, la prima azienda in Italia a proporre programmi intensivi residenziali completamente in lingua inglese, affida allo studio LABBESTIA – Graphic Design & Art Direction – la progettazione della brand identity, della campagna di comunicazione e del sito web per l’apertura a Molfetta della Speak School.
Il progetto grafico di Brand identity per Speak School of English adotta un approccio creativo dal carattere ludico divertendosi a trasformare in un microfono uno dei simboli più riconoscibili della cultura british, il colbacco delle guardie reali, traducendo visivamente la filosofia della scuola: “Speak english now!“.
Per la nuova scuola di inglese appena inaugurata a Molfetta (Bari) ci siamo occupati di realizzare il logotipo, tutto il materiale grafico per l’immagine identitaria, la campagna di comunicazione, che ha previsto affissioni nelle principali città del Barese, ed anche la progettazione e realizzazione del sito web responsive, su piattaforma Hubspot.
Il progetto grafico rispecchia il metodo innovativo di Speak che, attraverso strumenti didattici come brani musicali, giochi linguistici e progetti dinamici, porta lo studente a lanciarsi senza timori nella conversazione. Parlare, ascoltare, comunicare. L’inglese della “vita reale” studiato e messo in pratica con docenti madrelingua qualificati, con l’approccio learning-by-doing che caratterizza tutti i percorsi di apprendimento di Speak School of English.
Cliente: Speak School, Viale Pio XI, 11/a, 70056 Molfetta (BA) Website Servizi: Logo Design, Brand Identity, Advertising Campaign, Web Design Anno: 2020 Art Director & Graphic Design: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi
Anche quest’anno lo studio Labbestia cura il progetto grafico per l’evento Avvistamenti (non) è un Festival XVII edizione organizzato dal Cineclub Canudo di Bisceglie.
Parte la diciassettesima edizione di Avvistamenti (non) è un Festival e, negli stessi giorni, la VII edizione di Sonimage – Rassegna di Suoni Immagini, organizzati dal CineclubCanudo che si terrà dal 27 al 29 dicembre 2019, nella sede del Laboratorio Urbano Palazzo Tupputi (2° piano) a Bisceglie, in via Cardinale Dell’Olio, con la direzione artistica di Antonio Musci e Daniela Di Niso,
Per il festival Avvistamenti (non) è un Festival, in programma alle ore 19 del 27, 28 e 29 dicembre, la rassegna Made in Italy, curata da Antonio Musci e dal filmaker Giuseppe Boccassini, con la proiezione di 11 cortometraggi sperimentali e un documentario.
Il 27 dicembre alle ore 19 la rassegna Made in Italy prevede la proiezione dei corti In Fieri (07:21, Italia, 2018) di Benedetta Sani, Eco e Superficie (04:35, Italia, 2018) di Fabio Scacchioli e Vincenzo Core (prodotto dal Cineclub Canudo nel 2018 nell’ambito del progetto Avvistamenti Workshops),Oscillation (07:05, Italia, 2019) di Salvatore Insana, The secret sharer (17:24, Italia, 2017) di Filippo Ticozzi, Naturartificiale (04:23, Italia, 2016) di Carmine Bocchetti, Le – Toi – Ile (13:00, Italia, 2019) di Alberto Baroni.
Il 28 alle ore 19 si parte con la proiezione di Coma Berenices (05:45, Italia, 2018) di Morgan Menegazzo e Mariachiara Pernisa (prodotto dal Cineclub Canudo nel 2018 nell’ambito del progetto Avvistamenti Workshops),Vaghe Stelle: Alioth (05:15, Italia, 2018) di Mauro Santini,éléments 1, 2, 3 (07:30, Francia, 2017) di Tomaž Burlin, So That’s That (15:43, Italia, 1968) di Gianfranco Brebbia,The Sound Drifts (08:20, Francia, 2019) di Stefano Canapa.
Infine il 29, alle 19, ci sarà la proiezione del lungometraggio di Raffaella Rivi, Più de la vita (75:00, Italia, 2019), che racconta 4 decenni del percorso artistico di Michele Sambin, pioniere della videoarte, ideatore di performance, spettacoli teatrali, opere pittoriche e partiture sonore. L’impresa artistica di Sambin incrocia e sperimenta le diverse tecnologie nel loro evolversi, dal video analogico alla pittura digitale, dagli strumenti tradizionali alla musica elettronica. Attraverso le opere d’archivio e il lavoro quotidiano dell’artista, il film offre uno sguardo diretto sull’arte intesa come lavoro concreto che attraversa il tempo e trasforma lo spazio.
Per la rassegna Sonimage, curata da Antonio Musci e dal compositore Gabriele Panico, alle ore 21 degli stessi giorni, in programma sei performance intermediali (sonorizzazioni, improvvisazioni sonore tra poesia, performance, video e cinema sperimentale), che vedranno protagonisti filmaker, videomaker, musicisti, compositori e performer.
Si comincia il 27 dicembre, alle ore 21, con le performance audiovisive Balance(30:00, Italia, 2019) di Alessandro Vangi e, a seguire, Sketches of E(r)go (30:00, Italia 2019) di Marco Malasomma/BinaryCodedBrain.
Il 28 alle ore 21 in programma Canti Neri (30:00, Italia, 2019), una multiproiezione 16mm e improvvisazione sonora di Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria, cui seguirà la performance poetaudiovisiva Videosuonopoesia lunare (30:00, Italia, 2019) di Vittorino Curci e Igor Imhoff.
Gran finale il 29 dicembre alle 21, con il film concerto La Pelle del Tempo (15:00, Italia, 2019) di Salvo Cuccia, seguito dalla performance per suoni, voce e segni + di Più = 3(45:00, Italia, 2019) di Pierangela Allegro, Gabriele Panico e Michele Sambin.
Complessivamente, tra Made in Italy e Sonimage saranno coinvolti circa 25 artisti tra i più interessanti nel panorama della sperimentazione audiovisiva contemporanea.
Nei tre giorni del festival, durante gli orari di apertura al pubblico, sarà possibile visitare il progetto espositivo Avvistamenti in Mostra, con l’esposizione di tutte le locandine realizzate a partire dalla prima edizione.
Tutti gli eventi in programma per Avvistamenti (non) è un Festival sono gratuiti e a ingresso libero.
27 DICEMBRE
ORE 19.00
Proiezioni / MADE IN ITALY
a cura di Giuseppe Boccassini e Antonio Musci
Benedetta Sani
In Fieri (07:21, Italia, 2018)
Fabio Scacchioli, Vincenzo Core
Eco e Superficie (04:35, Italia, 2018)
Salvatore Insana
Oscillation (07:05, Italia, 2019)
Filippo Ticozzi
The secret sharer (17:24, Italia, 2017)
Carmine Bocchetti
Naturartificiale (04:23, Italia, 2016)
Alberto Baroni
LE – TOI – ILE (13:00, Italia, 2019)
27 DICEMBRE
ORE 21.00
Sonorizzazioni / SONIMAGE
a cura di Gabriele Panico e Antonio Musci
Alessandro Vangi
Balance (30:00, Italia, 2019)
PERFORMANCE AUDIOVISIVA
Marco Malasomma/BinaryCodedBrain
Sketches of E(r)go (30:00, Italia 2019)
PERFORMANCE AUDIOVISIVA
28 DICEMBRE
ORE 19.00
Proiezioni / MADE IN ITALY
a cura di Giuseppe Boccassini e Antonio Musci
That’s That
L’avvicinamento all’altrove è un vagabondaggio nelle reiterazioni del macchinico come deriva di pura luce in movimento verso l’invisibile. G.B.
Morgan Menegazzo, Mariachiara Pernisa
Coma Berenices (05:45, Italia, 2018)
Mauro Santini
Vaghe Stelle: Alioth (05:15, Italia, 2018)
Tomaz Burlin
Éléments 1, 2, 3 (07:30, Francia, 2017)
Gianfranco Brebbia
So That’s That (15:43, Italia, 1968)
Stefano Canapa
The Sound Drifts (08:20, Francia, 2019)
28 DICEMBRE
ORE 21.00
Sonorizzazioni / SONIMAGE
a cura di Gabriele Panico e Antonio Musci
Samira Guadagnuolo, Tiziano Doria
Canti Neri (30:00, Italia, 2019)
MULTIPROIEZIONE 16MM E IMPROVVISAZIONE SONORA
Vittorino Curci, Igor Imhoff
Videosuonopoesia lunare (30:00, Italia, 2019)
PERFORMANCE POETAUDIOVISIVA
29 DICEMBRE
ORE 19.00
Proiezioni / MADE IN ITALY
a cura di Giuseppe Boccassini e Antonio Musci
Raffaella Rivi
Più de la vita (75:00, Italia, 2019)
Il film racconta in una dimensione intima e concreta, quattro decenni del percorso artistico di Michele Sambin, pioniere della video arte, ideatore di performances, spettacoli teatrali, opere pittoriche e partiture sonore. L’impresa artistica di Sambin incrocia e sperimenta le diverse tecnologie nel loro evolversi, dal video analogico alla pittura digitale, dagli strumenti tradizionali alla musica elettronica. Attraverso le opere d’archivio e il lavoro quotidiano dell’artista, il film offre uno sguardo diretto sull’arte intesa come lavoro concreto che attraversa il tempo e trasforma lo spazio.
Lo studio Labbestia firma la Brand identity per la storica agenzia viaggi Pinguino Viaggi, Luci sul mondo di Molfetta.
Il progetto brand identity per Pinguino Viaggi Luci sul Mondo si concentra nell’individuare un sistema di simboli grafici capaci di creare una forte identità visiva anche in assenza del lettering.
Attraverso la stilizzazione delle bandiere vengono quindi creati motivi geometrici astratti, modulari e interscambiabili, che conferiscono al brand brio e dinamismo. Ne risulta un’estetica elegante ma allo stesso tempo informale con l’intento di generare empatia e rassicurare il cliente.
I colori, blu navy e senape, sono mutuati dai colori istituzionali del brand di riferimento e trasformati in tonalità più sobrie.
Il nuovo contenitore permette di includere il logo Pinguino lasciando inalterata la propria identità visiva. “Luci sul Mondo” viene quindi scritto con un lettering manuale che ricorda nelle forme e negli svolazzi lo slancio dell’omino del logo.
Nella comunicazione visiva della manifestazione il logo/monogramma FA – Fiera Delle Autoproduzioni (che è anche seconda persona singolare dell’imperativo del verbo “fare”) gioca un ruolo fondamentale: un invito concreto a “darsi da fare”. I soggetti dei poster sono legati alle tematiche sociali e politiche affrontate nei vari appuntamenti e cercano di veicolare un messaggio di positività utilizzando spesso l’ironia.
La manifestazione si autofinanzia mediante i principi dell’autogestione e il progetto grafico ha licenza Creative Commons BY-SA per permettere agli organizzatori di altre città di utilizzare liberamente il logo e il format grafico delle locandine.
La FA – Fiera Delle Autoproduzioni promuove un altro modello di economia e di vita, che si concentra sulle persone e le relazioni, a dimostrare che non esiste solo il lavoro salariato, generatore di disuguaglianza, imbarbarimento, alienazione, ma anche una miriade di altre realtà capaci di produrre, lavorare e pensare in armonia con se stessi, gli altri e la natura.
Il programma di ogni appuntamento prevede laboratori, workshop, incontri, dibattiti, mostre e concerti, oltre al consueto mercato artigianale e ortofrutticolo.
Siamo felicissimi di potervi finalmente mostrare il poster ufficiale de “Le Abiuratrici Short Film”, il nuovo lavoro del regista Antonio De Palo con Valeria Solarino, Claudia Potenza, Antonio De Matteo e Michelangelo Dalisi.
Il visual sintetizza gli elementi simbolici del film Le Abiuratrici Short Film, lasciando presagire un futuro distopico in cui le protagoniste sono costrette a vivere nell’oscurità e nell’oblio dei propri amati.
2087. Il Governo della Confederazione degli Stati Autonomi d’Eurasia ha adottato un programma di Eugenetica, chiamato “EUGENE 51”, con lo scopo di creare gli esseri “iper-positivi”. Vera e Roberta sono due “Abiuratrici irreversibili”, ovvero donne a predisposizione positiva adatte al programma, a cui, però, hanno rinunciato per amore dei propri amati, considerati “soggetti negativi” e dai quali sono state separate.
Confinate nella stessa cabina in una località sconosciuta, trascorrono i loro giorni nella speranza di riportare alla loro mente il ricordo del volto del loro amato.
Le Abiuratrici Short Film, realizzato con il contributo di Apulia Film Commission, Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo, oltre che da una serie di sponsor del territorio, è il manifesto della libertà. Di scegliere, vivere, essere se stessi. Al di là della tecnica e di ogni possibile schema. Ideologico e scientifico.
Seguite la pagina ufficiale Le Abiuratrici Short Film per conoscere la data della première!
Regia: Antonio De Palo Anno di produzione: 2020 Durata: 15′ Tipologia: cortometraggio Paese: Italia Produzione: Mediterraneo Cinematografica, Assedio Film, Inthelfilm srl Distributore: n.d. Data di uscita: Formato di proiezione: HD, colore Titolo originale: Le Abiuratrici Altri titoli: The Abjurants
Interpreti: Valeria Solarino, Claudia Potenza, Antonio De Matteo, Michelangelo Dalisi Soggetto: Piero Rossi, Antonio De Palo Sceneggiatura: Piero Rossi, Antonio De Palo Musiche: Giovanni Astorino Montaggio: Julien Panzarasa Costumi: Bianca Maria Gervasio Fotografia: Valerio Coccoli Colorist: Donato Casale
Cliente: Antonio de Palo, Le Abiuratrici Short Film Servizi: Graphic Design Anno: 2019 Art Director & Graphic Design: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi Foto di backstage: Vincenzo de Pinto
Lo studio Labbestia firma i poster della campagna di comunicazione per la sesta edizione di Out of Bounds Film Festival, una ricchissima settimana di proiezioni, seminari e presentazioni, a Barletta e Molfetta.
Out of Bounds Film Festival, si terrà dall’1 al 6 agosto presso il Castello di Barletta, con serata finale di premiazione l’8 agosto nell’Ipogeo della Madonna della Rosa a Molfetta. In concorso 21 cortometraggi d’autore provenienti da tutto il mondo.
L’organizzazione della manifestazione è dell’Associazione “Gruppo Farfa Cinema Sociale Pugliese”, la direzione artistica del regista Domenico de Ceglia, tra gli ideatori dell’evento, e dell’attrice Maria Filograsso.
Abbiamo realizzato per la campagna di comunicazione, quattro foto ricordo con un insolito protagonista: il personaggio bergmaniano della Morte in vacanza sulle spiagge della nostra Puglia. Una spruzzata di dark humor per sorride e riflettere.
Out of Bounds, un festival bello da morire!
Anche quest’anno l’“Out of Bounds Festival”, con il Patrocinio del Comune di Molfetta, del Comune di Barletta e dell’Apulia Film Commission, si è avvalso di una giuria qualificata di esperti. Giuliana Zamariola, montatrice di alcuni dei lavori più importanti di Silvano Agosti; Nicola Cargnoni, critico cinematografico; Alex Zaum, scrittore e blogger e Chiara Armentano, regista di origini pugliesi, da anni a Londra.
Ci vediamo quindi questa stasera con una selezione di cortometraggi decisamente rock, ironici e metafisici.
Cliente: Out of Bounds, Gruppo Farfa Cinema Sociale Servizi: Campagna di Comunicazione, Graphic Design Anno: 2019 Art Director & Graphic Design: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi
Lo studio Labbestia – Graphic Design & Art Direction – firma il progetto di Brand Identity e la Campagna di Comunicazione per il Kent di Terlizzi, il pub più cool della Puglia!
Una piccola oasi tra la California e le Hawaii, nel cuore di Terlizzi, dove le “good vibes” scorrono a fiumi come le migliori birre artigianali, dove puoi fare due tiri a canestro tra un gin tonic e l’altro, dove c’è sempre un sorriso ad accoglierti.
Questa attitudine è sintetizzata nel nuovo logo attraverso la stilizzazione dello shaka, il saluto dei surfisti, un gesto informale per esprimere gratitudine e sentirsi parte di un gruppo.
L’immagine coordinata, che trova applicazione anche negli allestimenti del locale, traduce visivamente questo mood mixando con ironia parole e illustrazioni.
Cliente: Kent, via Corso Giuseppe Garibaldi 82, Terlizzi (BA) sitoweb Servizi: Brand Identity, Graphic Design, Menù, Packaging, Signboard, Animation, Website Anno: 2019 Art Director & Graphic Design: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi
Lo studio grafico Labbestia firma il logo design per il locale estivo del Sapemore, il Sapemare!
Per il locale estivo del Sapemore, il Sapemare, si è avuta avuta un’intuizione semplice quanto geniale: è bastato cambiare una sola lettera del nome per dar vita al nuovo naming.
A Molfetta esclami “sape èmòre!” vuol dire che hai appena assaggiato qualcosa di veramente buono, letteralmente che “sa ed è preparato con amore“.
Questo concetto è perfettamente rappresentato nel logo del Sapemore – il cucininostrano, un bel cuore rosso che salta fuori dalla padella.
Per questo, quando ci hanno chiesto di disegnare la nuova versione del logo, abbiamo deciso di utilizzare lo stesso approccio creativo e così il cuoricino rosso si è trasformato in una gustosissima cozza, emblema della tradizione gastronomica pugliese.
Correte ad assaggiarla!
Cliente: Sapemore – Il cucinino strano, Via Cifariello 5, Molfetta (BA) Servizi: Brand Identity, Graphic Design Anno: 2019 Art Director & Graphic Design: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi
Il vol. 2 del Dubbox degli Almamegretta “No Border Ep” è firmato dallo studio grafico Labbestia!
E’ dal 24 maggio che volevamo dirvelo… siamo davvero orgogliosi di firmare la comunicazione visiva e il progetto grafico del Dubbox degli Almamegretta, una delle band che continua a scrivere la storia della musica trip hop, reggae, dub, rap e napoletana italiana.
Anche quest’anno lo studio grafico Labbestia, con sede a Molfetta, firma il poster e il sito web della terza edizione di Fracto – Experimental Film Encounter di Berlino. Quattro giornate ricchissime di proiezioni, live performance e talk. Se siete a Berlino dal 23 al 26 maggio fate un salto all’ ACUD MACHT NEU!
Ogni anno, FRACTO Experimental Film Encounter invita gli artisti a presentare opere cinematografiche sperimentali che esplorano il panorama percettivo di oggi e mettono in discussione il suo insieme di configurazioni tecnologiche e di interagire con il pubblico per discutere delle attuali forme di arte sperimentale audiovisiva.
In tempi di telecamere sempre presenti e un flusso costante di immagini in movimento apparentemente auto-propaganti, ci siamo abituati a un’esperienza mediatizzata della realtà, in cui il tempo e lo spazio perdono le loro coordinate. Superando una concezione del tutto negativa del panorama percettivo di oggi, in che modo la riconfigurazione dei media e delle tecnologie audiovisive può costituire una base produttiva per nuovi mezzi di narrazioni in continua evoluzione ed eterogenee? Come può questo paesaggio essere riflesso, sciolto o interrotto nel film stesso? Quali sono i mezzi appropriati per ordinare e reimpostare queste influenze e quali – se del caso – altri modi di rappresentazione emergono tra semplici categorie di novità e obsolescenza, documentario, immaginario, poetico, latente o evidente?
Programma 2019
Selezione
23-26 maggio
ACUD KINO + ACUD STUDIO
Una serie di programmi cinematografici curati crea da una chiamata internazionale aperta rivolta alla comprensione dell’ecologia dei media contemporanei. I programmi intrecciano più di 70 film sperimentali per studiare le soglie dei paesaggi percettivi.
Painlevé Sab 25 maggio
ACUD KINO
Con il curatore ospite Federico Rossin , questo speciale programma celebra Jean Painlevé, poeta surrealista della fauna selvatica, confrontando la sua esplorazione visionaria del mondo animale con quelli del regista dell’avanguardia americana ed europea.
Ojoboca
Giovedì 23 maggio
ACUD GALLERY
OJOBOCA presenterà in anteprima il loro lavoro External Shudders, un’esibizione dal vivo che tenta di creare un nuovo cinema per insetti basato sulla teoria dell’anarchia spirituale proposta da Dagmara Král.
Programma Occulto
24-26 maggio
ACUD HOF
Libri, riviste, conferenze e suoni. Con Amanda Crompton, Andy Leuenberger, Archive Books, Art Laboratory Berlin, David Rothenberg, Kapsel, Laboratorio de Pensamiento Lúdico, Labor Berlin eV, Tierstimmenarchiv des Museums für Naturkunde Berlin e altro. A cura dell’editor di Occulto Alice Cannava
Clubnight Sab
25 maggio
ACUD CLUB
Live set di Ongon e dj set di Unprofessional
Lo studio grafico Labbestia firma il progetto di identità per lo per lo Studio Terapia Manuale Petruzzella, a Molfetta.
“L’essere umano è un’unità dinamica di funzioni, il cui stato di salute è determinato da corpo, mente, e spirito”. Questo il concetto alla base del progetto di identità sviluppato per lo Studio Terapia Manuale Petruzzella.
Il triangolo, oltre a rappresentare l’inter-correlazione tra le tre entità, simboleggia l’armonia e l’equilibrio.
Ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) e l’ambiente in cui essa vive è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura: dunque, il benessere.
Cliente: Studio Terapia Manuale Petruzzella, via Sant’Angelo 81, Molfetta (BA) Servizi: Brand Identity, Graphic Design, Adv Anno: 2019 Art Director & Graphic Design: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi
A pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo spazio Bistrot e Caffetteria della Boulangerie Sant’Achille a Molfetta vi mostriamo con immenso piacere l’intero progetto di immagine coordinata firmato Labbestia – Graphic Design & Art Direction.
A livello concettuale la ricerca per il Bistrot Boulangerie Sant’Achille Molfetta si è concentrata sull’identificazione di un elemento simbolico che potesse fungere da trait d’union tra l’attività storica della Boulangerie e il nuovo spazio Bistrot.
Tutto nasce e ruota attorno ad una spiga di grano.
L’elemento grafico è stato destrutturato e successivamente ricomposto dando origine ad un pattern fortemente caratteristico ma allo stesso tempo raffinato e delicato. La ripetizione e le varianti del modulo, creano suggestioni visive mutevoli, dalle piastrelle alle vetrate alle carte da parati dal sapore retrò.
Le geometrie vengono infine impreziosite dall’introduzione di illustrazioni floreali capaci di rassicurare ed evocare un immaginario legato alla natura e alla genuinità dei prodotti.
Cliente: Boulangerie Sant’Achille, via Enrico Berlinguer 8, Molfetta (BA) Servizi: Brand Identity, Graphic Design, Menù, Packaging Anno: 2018 Art Director & Graphic Design: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi
Lo studio grafico Labbestia firma lo storico calendario DIA Vending 2019.
“Less in more” Ludwig Mies van de Rohe
La sobrietà del bianco e nero gioca con la rappresentazione numerica dei mesi dell’anno creando delicate suggestioni visive. Immagini simboliche ed evocative che si caricano di senso attraverso citazioni e aforismi di grandi personalità. Sono questi i “Dettagli” che abbiamo scelto per raccontare il 2019: fotografie minimali che colgono l’essenziale e generano immaginari cari allo spettatore, scatti d’autore capaci di emozionare e offrire spunti di riflessione.
In questo particolare momento storico spesso chiassoso e in qualche modo oscuro, carico di sprechi e saturo di informazioni, vogliamo condividere ancora una volta un pensiero di quiete e armonia, un invito ad affrontare il nuovo anno con positività per diventare ogni giorno delle persone migliori.
Buon 2019 da tutti noi.
Cliente: DIA Vending, Cassano delle Murge (BA) Servizi: Concept, Art Direction, Editorial Design Anno: 2020 Concept & Art Director: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi Fotografie: Ryoji Iwata, Brandon Wong, Fabrice Villard, Glen Carrie, Annie Spratt, Roi Dimor, Axel Vandenhirtz, Ian Dooley, Alex Perez, Siyan Ren, Rawpixel, Jose Roberto, Bekir Donmez
La mostra delle locandine della Fiera delle Autoproduzioni realizzate dallo studio grafico Labbestia, che ha anche disegnato il logo dell’iniziativa e cura la comunicazione della manifestazione da oltre 10 anni.
Una mostra sulle locandine della Fiera delle Autoproduzioni che ripercorre i 10 anni di appuntamenti (2008-2018) realizzate dallo studio grafico Labbestia, con sede a Molfetta, in programma domenica 28 ottobre dalle 10:00 alle 23:00 in Piazza Garibaldi.
Nata nel 2008 grazie all’impegno di Antonio Camporeale, agricoltore e libero pensatore, e al sostegno di numerose realtà e associazioni locali, la Fiera delle Autoproduzioni è diventata negli anni un esempio reale della possibilità di realizzare un’economia “altra” (come recita la sua tagline).
La fiera promuove infatti un altro modello di economia e di vita, che si concentra sulle persone e le relazioni, a dimostrare che non esiste solo il lavoro salariato, generatore di disuguaglianza, imbarbarimento, alienazione, ma anche una miriade di altre realtà capaci di produrre, lavorare e pensare in armonia con se stessi, gli altri e la natura. Il programma di ogni appuntamento prevede laboratori, workshop, incontri, dibattiti, mostre e concerti, oltre al consueto mercato artigianale e ortofrutticolo.
Nella comunicazione visiva della manifestazione il logo/monogramma FA’ (che è anche seconda persona singolare dell’imperativo del verbo “fare”) gioca un ruolo fondamentale: un invito concreto a “darsi da fare”.
I soggetti dei poster sono legati alle tematiche sociali e politiche affrontate nei vari appuntamenti e cercano di veicolare un messaggio di positività utilizzando spesso l’ironia.
La manifestazione si autofinanzia mediante i principi dell’autogestione e il progetto grafico ha licenza Creative Commons BY-SA per permettere agli organizzatori di altre città di utilizzare liberamente il logo e il format grafico delle locandine.
Cliente: Fiera delle Autoproduzioni Servizi: Identity, Graphic design Art Director & Graphic Design: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi
Lo studio grafico Labbestia firma il progetto grafico di Saghe mentali 2008 – 2018, edito da Rizzoli Libri.
“Saghe mentali 2008 – 2018 Viaggio allucinante in una testa di Capa” è il primo libro di Caparezza.
E’ suddiviso in quattro tomi, ognuno dei quali fa riferimento ad un cd dell’artista.
Il primo assume la forma del diario privato in cui Caparezza racconta con ironia l’infanzia, l’adolescenza e i propri esordi artistici. Il secondo consiste in una raccolta di fiabe collegate ai testi del cd “Verità Supposte”.
Il terzo è un riadattamento dell’album “Habemus Capa” nello stile dell’Inferno dantesco, il quarto è una sorta di estensione in prosa dei testi e delle tematiche del CD “Le dimensioni del mio Caos”.
Il progetto grafico, insieme alle illustrazioni di Laura Spianelli, riflette il diverso stile letterario adottato per ogni capitolo.
Cliente: Rizzoli Libri Servizi: Editorial Design, Graphic Design Anno: 2008/2018 Art Direction & Graphic Design: Stefano Ciannamea Illustrazioni: Laura Spianelli
Lo studio grafico Labbestia firma il logo, l’immagine coordinata e la campagna di comunicazione per Torre Gavetone, l’antica torre sul litorale tra Molfetta e Giovinazzo.
Torre Gavetone era un’antica costruzione posta sul litorale tra Molfetta e Giovinazzo, purtroppo crollata negli anni 80. Nel 2018 è stata riedificata fedelmente riutilizzando parte dei materiali originali ed è tornata in tutta la sua bellezza per offrire ai suoi avventori un’oasi di relax e divertimento.
Quando ci è stato chiesto di elaborare il progetto di visual identity per Torre Gavetone, una delle necessità principali era quella di creare una connessione con il passato senza risultare retrò.
Il progetto ha individuato nei vecchi timbri il segno grafico capace, da un lato di rievocare la storicità della torre, anticamente punto di dogana tra Molfetta e Giovinazzo, e allo stesso tempo di stilizzare graficamente il paesaggio.
Le figure geometriche si sovrappongono sintetizzando i contorni della torre con il lettering disposto su più righe come le costruzioni dei muretti a secco e il mare/timbro sullo sfondo.
Le illustrazioni “vintage”, utilizzate come cartoline che rievochino la storicità della torre, il legame con i prodotti e le attività del territorio, sono attualizzate dal lettering, dai colori netti e dalle composizioni che stimolano interesse e curiosità nel pubblico di riferimento.
Lo studio grafico Labbestia firma la Brand identity e la Comunicazione per Tango Sushi & Fusion, l’elegante e raffinato ristorante giapponese nel centro storico di Molfetta.
Tango Sushi & Fusion è un elegante e raffinato ristorante giapponese nel centro storico di Molfetta.
Il progetto utilizza nel logotipo alcuni ideogrammi giapponesi opportunamente modificati per creare un carattere tipografico “occidentale” dal forte sapore “orientale”.
L’essenzialità della grafica viene arricchita dal karakusaya, pattern tradizionale giapponese e impreziosita dall’utilizzo dell’oro.
Labbestia – Graphic Design & Art Direction cura la Campagna di Comunicazione per l’evento Cosmogonia della Vanitas a cura di Bruno Di Marino e organizzato dal Cineclub Canudo di Bisceglie (BA) nell’ambito della sedicesima edizione di Avvistamenti (non) è un Festival, realizzata con il sostegno dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, la collaborazione di Apulia Film Commission e il patrocinio del Comune di Bisceglie.
Il CineclubCanudo organizza la sedicesima edizione di Avvistamenti (non) è un Festival, diretta da Antonio Musci e Daniela Di Niso e realizzatacon il sostegno dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, la collaborazione di Apulia Film Commission e il patrocinio del Comune di Bisceglie.
Venerdì 1 giugno 2018 alle ore 20 si terrà l’inaugurazione della mostra In Vitro: cosmogonia della vanitas, un progetto espositivo di Antonello Matarazzo, pensato per la XVI edizione di Avvistamenti e curato da Bruno Di Marino.
Sono molti anni che Antonello Matarazzo lavora sull’iconografia della vanitas attraverso video monocanale, installazioni e lavori fotografici. Per l’artista non si tratta tanto (e semplicemente) di ricollegarsi a una tradizione pittorica e figurativa, quanto di esplorare le possibilità di elaborare allegorie fortemente simboliche in un’epoca – dominata dai nuovi media – in cui l’invecchiamento fisico, il deterioramento corporeo e, infine, la morte, diventa l’inevitabile parallelo di un più generale discorso sull’obsolescenza del dispositivo e del supporto su cui sono trascritte le immagini.
La dimensione cinetica del film conduce Matarazzo a mostrarci le metamorfosi del corpo che avvengono sotto i nostri occhi: così in lavori come Karma o Pneuma la texture di un volto rugoso scolpito dal tempo, grazie al morphing – procedimento che da sempre contraddistingue la sua poetica (ogni tecnica rimanda a una metafisica, scriveva André Bazin) – diventa mappa delle sofferenze che si sono sedimentate con il passare degli anni, messa a confronto con la corteccia e le nodosità di un tronco d’albero. Ci troviamo di fronte a una metafora immediata e vivente della natura che, inesorabilmente, fa il suo corso trasformando incessantemente la materia.
Le immagini fotografiche che costituiscono la serie In vitro non possiedono, naturalmente, l’elemento temporale. Eppure alla profondità della durata, si sostituisce una tridimensionalità spaziale, data dai diversi strati di plexiglas di cui si compone l’opera: ai volti di giovanissimi e anziani, uomini e donne, si sovrappongono le riproduzioni di insetti che vivono su più layers, dando l’impressione di essere animati ma soprattutto di avere una loro fisicità che varca la soglia della rappresentazione e invade lo spazio del reale. Qualcuno ha giustamente accennato al motivo della musca depicta, altro rimando alla pittura, soprattutto quella fiamminga del XVI secolo. Ma, sicuramente, in queste raffigurazioni di piccole dimensioni emerge sempre il tema del memento mori, della “corruzione” che contamina la natura portandola verso la putrefazione. Anche in questo caso – come in Karma e Pneuma – a colpire maggiormente è la neutra frontalità dei volti che ci fissano; il rigore geometrico in cui sono inscritti e ingabbiati; la loro posa serena in attesa della dissoluzione. In realtà, ricordando altri video di Matarazzo – La camera chiara, Veraznunt,che lavorano sulla fissità del fotografico in relazione alla memoria di qualcosa che è stato e che, illusoriamente, torna ad essere (il cinematografico) – questi volti appartengono già al passato, sono già defunti.
Ma proviamo piuttosto a leggere In vitro non come allegoria della morte, bensì della vita. La freddezza somatica di questi microritratti potrebbe essere, invece, controbilanciata proprio dall’intervento degli insetti, in quanto elementi vitali la cui presenza non vuole ricordarci la fragilità dell’esistenza e ammonirci sulla vanità del tutto, ma diventa piuttosto simbolo di rinascita, proprio come lo scarabeo nell’antico Egitto (il kheperer, con funzioni magico-apotropaiche). In questo senso l’artista non poteva non collegare alle opere oggettuali/fotografiche – che si fanno corpo e che costituiscono un corpus, una galleria di figure in bilico tra bi e tridimensionalità – alcune installazioni video: qui i volti di profilo appaiono come pianeti attorno ai quali gli insetti disegnano le loro traiettorie. Il diagramma delle rotazioni celesti, il reticolo che lentamente arricchisce queste immagini, liberandole dalla fissità e affidandole al movimento, possiede qualcosa di ritmico, di musicale: non a caso Matarazzo ha rielaborato questi brevi video costruendo l’installazione audiovisiva In-Secto-symphoniae,con la musica della compositrice e sound designer Rosella Clementi e la voce di Maria Pia De Vito, nota sperimentatrice vocale in ambito jazzistico. L’installazione site specificsarà presentata in anteprima nell’ambito della Biennale di Arte Contemporanea di Salerno. Questo lavoro a sei mani ruota intorno al concetto di geometria sonora prodotta mediante la ricerca di rapporti algoritmici tra i vari suoni in gioco diffusi con un dispositivo multicanale.
Nei video che compongono la mostra In vitro, così come nell’installazione In-tro-sectum, il tema della vanitas si configura come scrittura cosmogonica, animazione digitale che si espande nello spazio (in senso concreto, ovvero espositivo ma anche stellare), tracciato circolare e frammentato che si protrae idealmente all’infinito e collega il volto all’universo, il microcosmo al macrocosmo. Il segno della mortalità si rovescia, dunque, nel suo contrario, vitalità in espansione: la figura dell’insetto diventa misura di tutte le cose,elemento di intermediazione tra sacro e profano, umano e celeste, fisico e spirituale, consegnando i volti di In vitro a quell’immortalità che è propria dell’arte (Bruno Di Marino).
Cliente: Avvistamenti (non) è un Festival Bisceglie (BA) Servizi: Graphic Design, Campagna di Comunicazione Anno: 2018 Art Director & Graphic Design: Stefano Ciannamea & Serena Zanchi
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